Censis-Confcooperative: in Italia più lavoro nero e paghe basse

Studio Rag. Giuseppe Celauro

Si torna a parlare di somministrazione illecita, lavoro nero e di fenomeni elusivi che destabilizzano il mercato del lavoro. Tematiche che hanno visto il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro in prima linea nel denunciare e contrastare questi illeciti sempre più diffusi sul territorio nazionale proponendo l’introduzione dell’Asse.Co, lo strumento che certifica la regolarità retributiva e contributiva delle imprese, nell’ambito della normativa appalti per assicurare allo Stato, alle aziende e ai lavoratori la regolarità dei rapporti di lavoro. A fornire lo spunto è ora il rapporto Negato, irregolare, sommerso: il lato oscuro del lavoro  realizzato dal Censis per Confcooperative che attesta l’aumento del lavoro nero a discapito di quello regolare. La principale causa – evidenzia il rapporto – è la crisi economica di questi anni che ha prodotto un abbassamento della soglia di continuità e stabilità del reddito da lavoro che per molti si è trasformato in una rincorsa affannosa a un “lavoro ad ogni costo”. La conseguenza è che sempre più persone sono state costrette ad accettare qualsiasi impiego, anche per pochi euro, che ha portato il salario medio a ridursi da 16 a 8 euro.

Nel periodo 2012-2015, mentre l’occupazione regolare si è ridotta del 2,1%, l’occupazione irregolare è aumentata del 6,3%, portando così a oltre 3,3 milioni in nero. Le imprese che ricorrono al lavoro irregolare riducono il costo del lavoro di oltre il 50% mettendo spesso fuori mercato le aziende che operano nella legalità. E i lavoratori rimangono privi delle coperture previdenziali, assistenziali e sanitarie per un’evasione contributiva pari a 10,7 miliardi. Mentre 97 sono riconducibili all’evasione tributaria (quella relativa all’Iva che sfiora i 36 miliardi di euro e quella da mancato gettito dell’Irpef derivante da lavoro e impresa pari a 35 miliardi di euro). Il rapporto Censis stila anche una graduatoria delle attività a più ampio utilizzo di lavoro: personale domestico al primo posto (60%), e a seguire – ma con tassi più che dimezzati – le attività agricole e del terziario. Proprio in occasione del 17° Forum Lavoro/Fiscale del 31 gennaio 2018 il Presidente della Fondazione Studi, Rosario De Luca, ha parlato della sezione speciale sul sito di Categoria sulla “Somministrazione illecita e appalti irregolari” contenente documenti, approfondimenti, un fac simile di comunicazione da sottoporre ai clienti sui pericoli e le sanzioni civili, amministrative e penali in cui incorrono le aziende che accettano proposte molto vantaggiose sotto il profilo economico, prevendendo la possibilità di utilizzare manodopera fornita da terzi in appalto o somministrazione.

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